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Differenze tra THC e CBD

Quali sono le differenze tra thc e cbd?

Le differenze tra thc e cbd sono molte. Il THC ed il CBD sono i due cannabinoidi più abbondanti, più studiati e meglio conosciuti della cannabis.

Questi, insieme ai  terpeni, ai flavonoidi, agli alcaloidi ed alle clorofille (per un totale di oltre settecento sostanze), compongono il cosiddetto fitocomplesso della Cannabis.

Dal punto di vista chimico, i cannabinoidi si presentano sotto forma acida, ossia come acidi cannabinoidici, per cui si parla di THCA e di CBDA.

Per sfruttare a pieno le proprietà benefiche dei cannabinoidi, si sottopone l’infiorescenza fresca o essiccata ad una certa temperatura. In questo modo si innesca una reazione chimica (decarbossilazione) che trasforma gli acidi cannabinoidici nei relativi cannabinoidi neutri.

  • THC e CBD hanno esattamente la stessa struttura molecolare: C₂₁H₃₀O₂.
  • Eppure, a causa della diversa strutturazione dei legami molecolari, non hanno lo stesso effetto.

Entrambi sono simili ai nostri cannabinoidi endogeni e questo è il motivo per cui riescono ad interagire con i recettori del nostro sistema endocannabinoide.

Altre differenze tra thc e cbd  riguardano i recettori dove vanno a legarsi. Il THC si lega con i recettori CB1 presenti nell’encefalo e nel sistema nervoso centrale, produce effetti psicoattivi ed un senso di euforia. Il CBD, invece, si lega pochissimo ai recettori CB1 e può addirittura interferire con il legame del THC, indebolendolo e bloccandone l’effetto psicoattivo.

Questo, però, non vuol dire che il CBD non abbia un suo specifico effetto: il CBD offre l’esperienza di una profonda sensazione di rilassamento sia fisico che mentale.

Numerose evidenze scientifiche indicano che il CBD può essere un trattamento efficace per diverse condizioni patologiche, come una delle più gravi e debilitanti forme di epilessia pediatrica: la Sindrome di Dravet..

CHARLOTTE’S WEB

La prima storia di successo in questo ambito è quella della piccola Charlotte Figi, una bambina americana, affetta da una forma molto severa della sindrome di Dravet.

Charlotte a soli cinque anni era già in sedia a rotelle e aveva problemi di linguaggio. Sua madre, dopo aver tentato diverse cure, chiese ed ottenne dai medici di poter provare una nuova terapia a base di olio di CBD.

Il CBD somministrato a Charlotte proveniva da una varietà di cannabis a basso contenuto di THC, in seguito ribattezzata “Charlotte’s web” proprio in suo onore.

Con l’uso dell’estratto di CBD, Charlotte sperimentò sin da subito un miglioramento delle proprie crisi, che passarono dall’essere 300 a settimana fino a un minimo di 2 o 3 al mese.

La vicenda di Charlotte divenne un esempio nella stesura di diverse leggi per la legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico. Anche grazie a lei e alla sua famiglia, al momento della sua morte, avvenuta nell’aprile del 2020, in USA erano 34 gli Stati ad aver legalizzato la cannabis in medicina e 47 quelli ad aver ammesso l’uso di cannabidiolo.

GLI EFFETTI DEL CANNABIDIOLO

Gli effetti più conosciuti e scientificamente rilevati del CBD sono legati alle sue proprietà

  1. antidolorifiche;
  2. antinfiammatorie;
  3. antidepressive e ansiolitiche;
  4. antiemetiche: riduce la nausa causata dal trattamento del cancro;
  5. antidistoniche e anticonvulsivante: come visto nel trattamento dell’epilessia;
  6. antibatteriche;
  7. antiossidanti: contro i radicali liberi.

Inoltre, il CBD è generalmente ben tollerato e sicuro, ma è molto importante fare attenzione alla provenienza ed alla qualità dei prodotti a base di CBD.

L’Olio di CBD è un argomento che ti interessa? Clicca sul link e leggi le differenze tra un olio e l’altro!

ATTENZIONE: In questo articolo riportiamo risultati/conclusioni ottenute nel corso di esperimenti pubblicati su riviste scientifiche accreditate di cui forniamo la bibliografia per ogni eventuale considerazione. Non si vuole istigare all’uso o far percepire in alcun maniera formulazioni contenenti CBD THC come integratori alimentari o farmaci destinati all’uso umano in Italia.

 

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